CORTE DI ASSISE DI CATANIA I^ SEZIONE SECONDA AULA BUNKER DI BICOCCA PROCESSO Nø 38\95 CONTRO MAZZEI SANTO+ 40 VERBALE DI UDIENZA DEL 3.4.97 ESAME COLLABORATORE DI GIUSTIZIA: BRUSCA GIOVANNI DA PAG. 3 A PAG. 104 Entra la Corte in aula e si dà atto della presenza dei seguenti difensori: l'avv. Rossella Ruggeri; l'avv. Viscuso; l'avv. Auteri; l'avv. D'Anna; l'avv. Dionisi; l'avv. Gulisano; l'avv. Pace; l'avv. Fichera; l'avv. Antoci; l'avv. Cali`; l'avv. Grassia; l'avv. Passanisi Carmelo; l'avv. Passanisi Francesco; l'avv. Giuffrida; l'avv. Ornella Valenti; avv. Tita e avv. Gianpiero Russo per le parti ci vili; L'avv. Passanisi Francesco: sono in sostituzione dell' avvocato Strano per Santapaola Benedetto. L'avv. Dionisi: sostituisco l'avv. Attanasio per Cristaldi Salvatore. Il Presidente: l'avv. Viscuso in sostituzione dei difensori non presenti in aula. Si procede al collegamento in teleconferenza . Si dà atto della presenza presso la località segreta dell'assistente giudiziario Proglio Silvio. Viene introdotto il collaboratore di giustizia Brusca Giovanni nato il 20.2.57 a San-Giuseppe-Iato, assistito dall'avvocato Ligotti, oggi sostituito dall'avv. Calderone. Il Presidente avverte il collaborante della facoltà di astenersi dal deporre e le stesso dichiara che intende rispondere. INTERVENTO DEL PUBBLICO MINISTERO DOTT. BERTONE DOMANDA - Quando e` stato arrestato? RISPOSTA - Il 20 maggio 1996. DOMANDA - Quando e` stato tratto in arresto era latitante? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Da quanto tempo era latitante? RISPOSTA - Dal 31 gennaio 92 fino al 20 maggio 96. DOMANDA - Era latitante per quale provvedimento restrittivo? RISPOSTA - Sentenza definitiva del max processo 1, che si è svolto a Palermo. DOMANDA - Per quale tipo di reato? RISPOSTA - 416 bis. DOMANDA - A quale pena e` stato condannato? RISPOSTA - 6 anni e 3 mesi, 4 mesi, 6 anni circa. DOMANDA - Quando ha iniziato a collaborare con la giustizia? RISPOSTA - Il 23 maggio. DOMANDA - 1900...? RISPOSTA - 96. DOMANDA - Lei ha fatto parte di Cosa-nostra? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - A partire da quando e con quale ruolo ? RISPOSTA - Io sono partito nel 76, 77 come soldato semplice nella famiglia di San-Giuseppe-Iato. DOMANDA - Chi era il capo-famiglia all'epoca della famiglia di San-Giuseppe-Iato? RISPOSTA - Il capo-famiglia all'epoca era Nicolò Salomone, pero` il reggente era mio padre, Brusca Bernardo. DOMANDA - Dovrebbe scandire meglio il nome della prima persona? RISPOSTA - Antonino Salomone, ho sbagliato io. DOMANDA - Era il capo? RISPOSTA - Sì, pero` siccome si trovava all'estero e il reggente era, il capo-mandamento era mio padre, Brusca Bernardo. DOMANDA - Lei ha parlato di capo-mandamento, suo padre era reggente della famiglia e contemporaneamente capo-mandamento? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Che cos'e` il capo-mandamento? RISPOSTA - Il capo-mandamento è una persona che costituisce un raggruppamento di 4 o 5 paesi o di un quartiere, o di una zona di un territorio, e che lui ne fa capo di tutti i vari capi rappresentanti dei paesi. DOMANDA - Suo padre era capo-mandamento e contemporaneamente reggente della famiglia di...? RISPOSTA - Di San-Giuseppe-Iato. DOMANDA - E' diventato poi titolare della carica? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - In che epoca? RISPOSTA - Credo dopo la guerra di mafia, l'81, 82. DOMANDA - Lei e` rimasto soldato oppure ha fatto, come si dice, carriera nell'ambito di Cosa-nostra? RISPOSTA - Io ho avuto dall'89, 90, cioè credo fine 89, ho avuto da allora fino al 92 la reggenza, cioe` non reggenza, stavo, cioe` ero a capo del mandamento di San-Giuseppe-Iato in quanto mio padre non c'era piu`, pero` ero a disposizione di Salvatore Riina. Dopo il 92 , cioè dopo il 93, dopo l' arresto di Salvatore Riina, divenni capo-mandamento a tutti gli effetti. DOMANDA - Quindi sino al 92 era reggente o insomma di fatto faceva il capo-mandamento? RISPOSTA - Sì facevo di fatto il capo-mandamento, pero` cioe` se c'era da prendere qualche decisione di una certa importanza o di un certo rilievo, Salvatore Riina poteva prenderla benissimo senza bisogno di interpellare me e nessuno. In quanto mio padre dal carcere mi aveva mandato a dire che il mandamento di San-Giuseppe-Iato era nella disposizione di Salvatore Riina, una delega in bianco . DOMANDA - Mentre lei diventa formalmente capo del mandamento mi pare di aver capito dopo l'arresto di Toto` Riina, è così? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Quando avviene l' arresto, se lo ricorda, l' arresto di Toto Riina? RISPOSTA - Credo il 15 gennaio 93. DOMANDA - Totò Riina chi era, e chi e`? RISPOSTA - Totò Riina e` il capo mandamento di Corleone, capo-provincia. Non so, io di questo fatto, cioè commissione regionale ne sento parlare, però non so se esiste un capo a tutti gli effetti o meno, però la commissione regionale esiste. Quindi potrebbe anche essere il capo, pero` io onestamente non glielo so dire, pero` il capo-provincia a cento per cento. DOMANDA - Capo-provincia quale provincia ? RISPOSTA - Palermo . DOMANDA - Quando lei ha accennato alla commissione regionale, la commissione regionale da chi e` costituita? RISPOSTA - Quella che conosco io sono cinque provincie. DOMANDA - Quali? RISPOSTA - Dunque Palermo, Trapani, Catania, Agrigento e Caltanissetta comprende Caltanissetta, Enna e Gela. DOMANDA - Chi era la persona fisica che rappresentava nell'ambito della commissione regionale Catania? RISPOSTA - Dunque io devo fare una piccola rettifica, in quanto l'altro giorno al processo di Capaci ho accavallato un pò i miei ricordi e all'occasione vorrei chiarirlo. Anche perche` giorno 16 dovrò andare nuovamente al processo Capaci devo chiarire questo fatto. Nel 91, fine 91, Benedetto Santapaola mi dice che tutti i vari capi-mandamenti, che io non conosco, nella provincia di Catania, avevano piacere di eleggere il capo-provincia nel nome di Salvatore Santapaola, cioe` il fratello maggiore. Ed io in due, tre occasioni ho risolto questi fatti, cioè se Benedetto Santapaola mi chiede questo fatto, cioè io sono andato a Catania, mi chiede questo fatto, vado da Salvatore Riina e gli dico quanto mi ha detto Benedetto Santapaola e poi gli porto lo sta bene da parte di Salvatore... a lui piaceva anche questo, cioe` il fratello maggiore che diventasse il capo-provincia. DOMANDA - Ma perche` lei a proposito del processo Capaci cosa ha dichiarato ? RISPOSTA - Avevo fatto un errore diverso e l'avevo collocato nel 92 , anche se nel 92 l'incontro è avvenuto ugualmente ma per altri fatti. DOMANDA - Quindi lei sta spostando la data mi par di capire? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Quindi mi par di capire da questo discorso che ha fatto lei, che della commissione regionale facessero parte i rappresentanti della provincia? RISPOSTA - I rappresentanti di provincia sì. DOMANDA - Quindi non i rappresentanti della famiglia? RISPOSTA - No, i capi provincia. DOMANDA - E prima di quella data? RISPOSTA - Prima di quella data, la funzione di reggente, la funzione del nostro punto di riferimento era Benedetto Santapaola per Palermo, cioe` gli uomini d'onore di Palermo. DOMANDA - E quando lei e` venuto a Catania, lei ha parlato di un incontro che adesso colloca nel 1991, fine 1991 con Benedetto Santapaola a proposito della assunzione della carica di rappresentante provinciale del fratello Salvatore, questo incontro dove e` avvenuto? RISPOSTA - Dunque, questo incontro, uno degli incontri, perchè sono stati diversi, credo che sia avvenuto uno di questi, in una casa dove poi l'ho rifigurata in una che si era vista in trasmissione, cioè che è stata venduta perchè questa aveva ospitato Benedetto Santapaola e se n'è dovuto andare per problemi di protezione. Cioè in questa casa di qua, pero` non so preciso il nome, cioe` il paese o il luogo dove e`. DOMANDA - Non ho capito tutto questo discorso che fatto sul fatto che l' ha visto in televisione? RISPOSTA - Tempo fa ho visto una trasmissione in televisione dove si diceva che Benedetto Santapaola era stato ospite in un villino, in una casa di una signora e che se ne sono dovuti andare per problemi di preoccupazione, per problemi di... DOMANDA - Chi se ne sono andati? RISPOSTA - Se ne sono andati da Catania per andarsene al trove, hanno venduto la proprieta` e ho riconosciuto questa casa, se non vado errato. DOMANDA - Ma che trasmissione era, lei dove l'ha vista questa trasmissione? RISPOSTA - Io l'ho visto in TV, ma l'ho visto mentre ero arrestato. DOMANDA - Era un programma trasmesso da una rete nazionale o da una rete locale? RISPOSTA - No, programma nazionale. DOMANDA - Lei ricorda che strada ha fatto per arrivare a questa casa, da Palermo o da dove e` partito ? RISPOSTA - Io avevo sempre gli appuntamenti alla finitura dell'autostrada di Catania o nei vari, cioe` nei vari distributori di benzina e poi mi accompagnavano con chi avevo l' appuntamento, quindi non so dire preciso dove andavamo. DOMANDA - Lei ha detto avevamo l'appuntamento , prima dei distributori ha detto un'altra cosa, non ho sentito bene? RISPOSTA - Di solito facevamo gli appuntamenti all'uscita dell'autostrada di Catania, cioè Palermo-Catania, poi nei distributori di benzina e gli appuntamenti li facevamo allo svincolo della Sferro. DOMANDA - In questa casa dove si è incontrato con Benedetto Santapaola si è incontrato solo quello volta o anche altre volte? RISPOSTA - No, in questa casa piu` di una volta. DOMANDA - Piu` di una volta? RISPOSTA - Piu` di una volta. DOMANDA - Lei ha fatto riferimento poc'anzi a questa diversa indicazione di data a proposito dell'incontro avuto con Benedetto Santapaola e ha spiegato che nel processo Capaci ha dato un'indicazione diversa? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Vorrei sapere come è che lei, a distanza credo di giorni? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Ha dato ora questa indicazione diversa, cosa è che le ha fatto ricordare una data piuttosto che un'altra? RISPOSTA - Io non ho avuto il tempo alla strage di Capaci di potere ratificare questo errore, in quanto si e` dovuto interrompere il mio interrogatorio e si riprendeva giorno 16, se no l' avrei fatto subito, immediatamente . Siccome per questo errore ci sono coinvolte persone di Catania, ho voluto prima chiarire, in quanto lo faro` appena andro` al processo per la strage di Capaci e le posso dire qual è il ricordo. DOMANDA - E qual e` il ricordo? RISPOSTA - Il ricordo e` che io nel 92 sono andato sempre a Catania, in un altro posto, nella periferia di Catania, che non mi ricordo, posso individuare se è il luogo, se mi porteranno dei punti di riferimento. Ma io non ho al momento come indicare, però nel 92 dopo la strage di Capaci, siamo andati a Catania per fare, sia combinare, affiliare Santo Mazzei nella famiglia di Benedetto Santapaola e farli andare d'accordo perchè c'era qualche piccolo dissapore. Non dissapore, la presenza di Leoluca Bagarella, per i saluti di Salvatore Riina, cioè rafforzare questa amicizia che loro avevano gia` da tempo e nello stesso farlo affiliare nella famiglia di Santapaola. DOMANDA - In sostanza il suo ultimo incontro con catanesi quando e` avvenuto? RISPOSTA - L'ultimo incontro con i catanesi è avvenuto, cioe` sotto questo profilo a questa data... DOMANDA - Quale data? RISPOSTA - Cioè nel 92, dopo la strage di Capaci, con Benedetto Santapaola e quanti ho nominato, pero` con i catanesi prima di essere arrestato. DOMANDA - L'ultimo incontro ha detto con Benedetto Santapaola e con ...? RISPOSTA - Con Benedetto Santapaola, con Mazzei , Eugenio Galea, Enzo Aiello, è avvenuto in questa data. DOMANDA - Dopo la strage di Capaci, non ho capito? RISPOSTA - Sì, giugno, luglio a questa data, poi con altri catanesi mi sono visto ancora. DOMANDA - Con quali catanesi? RISPOSTA - Cioè con Alfio Fichera prima e poi con Aurelio Quattroluni e un certo Franco, un ragazzo chiamato Franco . DOMANDA - E questo quando sarebbe avvenuto? RISPOSTA - Con Aurelio Quattroluni e con Francesco La-Rocca nell'ultimo periodo, prima che io venissi arrestato. DOMANDA - Ma dove a Catania o in altre parti? RISPOSTA - No in altri luoghi . DOMANDA - Io le avevo chiesto, per adesso non mi interessa altro, mi interessa sapere quando e` stata l'ultima volta che lei è venuto a Catania? RISPOSTA - L'ultima volta che sono venuto a Catania è nel 92, cioè settembre, ottobre, a questo periodo, per ritirare le armi che provenivano dall'acquisto di... però in quell'occasione non mi sono visto con Benedetto Santapaola, con l'acquisto di ... in questo momento non mi ricordo, appena mi ricordo il nome glielo dico. DOMANDA - L' acquisto di che cosa ? RISPOSTA - Di armi. DOMANDA - E dove vi siete visti? RISPOSTA - Ci siamo visti, uscendo dallo Sferro, cioe` uscendo dallo svincolo dello Sferro andando sulla destra, e c'era una cantina, un cancello, c'è un capannone, una cosa del genere. DOMANDA - Quindi mentre l'ultima occasione a proposito di Mazzei quando e` stata? RISPOSTA - 92 giugno, luglio. DOMANDA - Cioe` prima di questa ultima volta? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Ora lei sa che noi l'abbiamo interrogata il 4 marzo del 97 e in effetti in quella data, io le faccio la contestazione precisa dandole lettura, lei colloca questa vicenda che riguarda come dire l'ok per Salvatore Santapaola, per fargli assumere la carica di rappresentante provinciale, in una epoca successiva, cioe` dopo le stragi. In effetti lei dice, si tratta di pagina 23 della trascrizione del verbale di interrogatorio del 4 marzo, le viene fatta una domanda sulle cariche della famiglia e lei dice, le si chiede di Turi Santapaola di cui lei aveva parlato in precedenza e lei risponde:" sì, nell' ultimo periodo, 92, 93 l'ultima volta che mi sono recato a Catania e` stato per portare il benestare, per fare Turiddo Santapaola, Salvatore come capo-provincia, in quanto non avevano capo-provincia. Vedendomi con Nitto Santapaola mi dice che mi sono, che si sono riuniti i loro capi-mandamento, capi-famiglia e hanno stabilito che volevano il capo-provincia e gli stava bene il fratello Turiddo e di passare questa notizia a Salvatore Riina, se lui era pure d'accordo. Io passo questa notizia a Salvatore Riina, gli sta bene dice, contenti loro, contenti tutti, figurati a me se piace. E gli mando l'ok, hanno stabilito, credo siamo nel 93, di affermare Turiddo Santapaola, cioè Salvatore Santapaola come capo-provincia. E poi dice nel 92 credo, periodo estivo, siamo andati a Catania per combinare Santo Mazzei perche` non era uomo d'onore". Cioe` il 4 marzo lei ha indicato questa vicenda che riguarda Salvatore Santapaola e il fatto che lo stesso sia diventato capo-provincia, con l'ok di Palermo, nell'ultimo periodo 92, 93 e dice anche che quella e` stata l'ultima occasione in cui ha incontrato Benedetto Santapaola, questa è una contestazione che io le debbo fare? RISPOSTA - Io mi ricordo benissimo che fu fine 91, in quanto volevo aggiustare questa data, perche` mi ricordo che io ancora non ero latitante, ci sono andato da solo, ero con la mia macchina. E poi nel 92, cioè nel 91 quando fu questa ratifica del capo-provincia, nel 92 quando ci sono andato per combinare Santo Mazzei e poi fine 92, inizio... DOMANDA - Per combinare Santo Mazzei quando, in che periodo, 92 in che periodo? RISPOSTA - Giugno, luglio, dopo la strage di Capaci , quanto già le ho dichiarato. DOMANDA - E poi? RISPOSTA - L'unico errore che ho fatto, che ho voluto precisare in quanto mi sono ricordato bene, che la ratifica del capo mandamento avviene fine 91. DOMANDA - Chi erano i presenti nel momento in cui venne fatto uomo d'onore Santo Mazzei? RISPOSTA - Io, Bagarella, Gioe`, Benedetto Santapaola, Enzo Aiello, Eugenio Galea, Salvatore, u-zu-Turiddu Santapaola e se non ricordo male, Alfio Alfio, il nipote di Benedetto Santapaola, in questo momento non mi ricordo il nome. DOMANDA - Alfio chi? RISPOSTA - Ho fatto confusione, sbaglio con Alfio, Aldo Ercolano. DOMANDA - Il nipote di chi ? RISPOSTA - Di Benedetto Santapaola. DOMANDA - E questo incontro e` avvenuto dove? RISPOSTA - Alla periferia di Catania, non mi ricordo il punto preciso, cioè no non mi ricordo, non so individuarlo perchè mi ci hanno portato. DOMANDA - Ma fu fatto uomo d'onore in quella occasione o già lo era uomo d'onore? RISPOSTA - No, e` stato combinato in quella occasione, cioè con il famoso rito, la pungitina del dito, la bruciatina della santina. DOMANDA - E chi e` stato il padrino di Santo Mazzei? RISPOSTA - Credo Leoluca Bagarella. DOMANDA - Crede perche`, non e` sicuro? RISPOSTA - Perche` c'e` stato un equivoco, c'erano i complimenti tra Benedetto Santapaola e Leoluca Bagarella, chi doveva essere il padrino... DOMANDA - C'erano i complimenti? RISPOSTA - Chi doveva fare il padrino dell'uno. DOMANDA - Lei ha fatto riferimento alla guerra di mafia dell'81? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Di che cosa si tratta e dove si svolge questa guerra di mafia? RISPOSTA - La guerra di mafia si svolge a Palermo pero` con ramificazioni in tutta la Sicilia. DOMANDA - A Palermo tra chi si svolge? Dobbiamo essere molto sintetici perchè sono notizie che ci interessano soltanto per inquadrare...? RISPOSTA - Si svolge nei confronti dei perdenti, Stefano Bondate, Salvatore Enzerillo, Badalamenti anche se è fuori famiglia, Irrimi di Alcamo, cioè questo gruppo contro il gruppo corleonese, che fanno capo Salvatore Riina, Brusca Bernardo, Giuseppe Giacomo Gambino, Raffaele Ganci, Pippo Calosi, tutto il rimanente della commissione provinciale di Palermo. DOMANDA - Lei ha detto che ha avuto ripercussioni nelle altre province, a Catania in particolare che tipo di ripercussioni ha avuto? RISPOSTA - Nei confronti di Pippo Calderone e del suo gruppo. DOMANDA - Cioè? RISPOSTA - Io non li conosco, gli uomini che appartengono a Pippo Calderone, cioè l'ala che apparteneva, cioè a Palermo Pippo Calderone si rivolgeva a Stefano Bondate, a Inzerillo, cioè al gruppo perdente. DOMANDA - E i vincenti chi erano invece a Catania? RISPOSTA - Benedetto Santapaola e Franco Romeo buonanima. DOMANDA - E all'epoca nell'81, questa guerra a Palermo è negli anni 81 mi pare ? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - In quel periodo Luciano Liggio chi era? RISPOSTA - In quel perido Luciano Liggio credo che doveva essere il capo-mandamento di Corleone, pero` lo sostituiva Salvatore Riina. Dopo la guerra di mafia divenne Salvatore Riina il capo-mandamento. DOMANDA - Perche` lo sostituiva Salvatore Riina Luciano Liggio? RISPOSTA - Perche` era arrestato. DOMANDA - Perchè era detenuto? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Lei sa quando e` dove e` stato arrestato? RISPOSTA - Io so che è stato arrestato a Milano, pero` non so, se 76, 74, 75, negli anni 70. DOMANDA - Prima di essere stato arrestato, Luciano Liggio e` stato latitante? RISPOSTA - Sì, e` stato arrestato da latitante. DOMANDA - Per quanto tempo era stato latitante? RISPOSTA - Ma credo per molto tempo, non lo so. DOMANDA - Prima di essere arrestato Luciano Liggio che carica ricopriva nell'ambito di Cosa-nostra? RISPOSTA - Luciano Liggio nell'ambito di Cosa-nostra, per quello che a me mi risulta, era il capo mandamento. Se poi aveva altre cariche non glielo so dire, perche`... DOMANDA - Il capo-mandamento in quel momento quante famiglie raggruppava ? RISPOSTA - Il mandamento di Corleone non so quanti paesi raggruppava, 4,5, bene o male, uno piu` uno meno quasi tutti sullo stesso piano. DOMANDA - Prima di essere capo mandamento lei non lo sa, non ricorda quando e` stato assunta la carica di capo mandamento? RISPOSTA - Io posso dire che il capo provincia, prima di Salvatore Riina era Michele Greco, quindi non so se Luciano Liggio avesse cariche piu` importanti di queste. Come capo mandamento era Luciano Liggio, quando cominciò la guerra di mafia, automaticamente divenne Salvatore Riina. DOMANDA - Perche` lui era stato arrestato? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Il capo mandamento rispetto al capo provincia, chi e` piu` importante nella gerarchia delle cariche? RISPOSTA - Il capo provincia ha un ruolo piu` alto di quello di capo-mandamento, in quanto se il capo-mandamento ha bisogno di andare fuori provincia, deve passare dal suo capo-provincia, il capo mandamento deve andare dal suo fuori provincia per andare fuori provincia. DOMANDA - Totò Riina e` stato anche capo provincia? RISPOSTA - Io non glielo so dire se questa carica esiste, io so che la commissione provinciale esiste, però se c'e` un capo ... DOMANDA - No capo provincia, non capo commissione? RISPOSTA - Chiedo scusa ho fatto confusione con quella regionale, cioè provinciale diventa capo-provincia dopo la guerra di mafia, cioè nell'81, 82. DOMANDA - E il capo-mandamento chi e`, se Riina diventa capo-provincia nell'81, il capo-mandamento di Corleone chi e` nell'81? RISPOSTA - Salvatore Riina. DOMANDA - Quindi contemporaneamente capo provincia e capo...? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Lei ha conosciuto la signora Sorrisi Leulichina ? RISPOSTA - No. DOMANDA - La moglie, la donna di Luciano Liggio? RISPOSTA - So che aveva una moglie, una donna, non so chi era convivente, però non so si chiamasse Sorrisi o con altro nome. DOMANDA - Cioè non sa nulla su questa donna? RISPOSTA - So che lui conviveva, cioè aveva una donna, però non so come si chiamava, so che aveva un figlio, però non so il nome di questa donna. DOMANDA - Sa se questa donna era stata moglie o donna di un'altra persona? RISPOSTA - Il nome non glielo so dire, non mi sono mai interessato sotto questo profilo. DOMANDA - Ritornando a Luciano Liggio, lei sa dove era detenuto negli anni 81 e seguenti? RISPOSTA - Ma guardi nei vari carceri d'Italia , io posso dire che nel periodo del max processo Luciano Liggio era a Palermo . DOMANDA - Avevate comunque notizia , avevate possibilita` di comunicare o direttamente o indirettamente con il Liggio? RISPOSTA - Ma io no, Salvatore Riina credo di sì. DOMANDA - Perche` dice credo di sì? RISPOSTA - Perche` a fare il colloquio a Salvatore Riina ci andava suo nipote, a Luciano Liggio, ci andava suo nipote, Giovanni... con il nome della famiglia di Corleone. DOMANDA - Giovanni? RISPOSTA - Un momento che glielo dico, comunque questo è arrestato nel processo Agrigento+61, è uomo d'onore della famiglia di Corleone, Giovanni Marino. DOMANDA - E questo Giovanni Marino era il nipote di Luciano Liggio? RISPOSTA - Era il nipote di Luciano Liggio. DOMANDA - Allora il fatto Giovanni Marino andasse a fare i colloqui con Liggio, cosa sposta rispetto alla domanda che io le ho fatto, cioe` io le ho chiesto perche`...? RISPOSTA - Il Riina se aveva bisogno di contatti o notizie di Luciano Liggio, aveva il suo uomo d'onore. Quindi io non so se avveniva o meno, ma se c'era di bisogno, credo tramite questo suo parente, il nipote, quanto uomo d'onore, si poteva mandare messaggio o ricevere notizie o quello che bisognava. DOMANDA - E Giovanni Marino era soltanto uomo d'onore oppure aveva anche cariche ? RISPOSTA - No, per quello che io so è uomo d'onore alla famiglia di Corleone, soldato semplice. DOMANDA - Ritorniamo a lei Brusca; lei e` rimasto quindi, l'ha già detto, solo per sintetizzare, è rimasto soldato semplice fino a quando? RISPOSTA - Io ero, anche se con un rilievo maggiore di un soldato semplice, cioè la qualita` era soldato semplice, pero` avevo questa superiorita` ad un altro soldato semplice, in quanto io poteva andare da un capo provincia per fare appuntamento con qualche messaggio, qualche cosa, fino al 29 settembre 84. Poi vengo arrestato e ritorno a San-Giuseppe-Iato dopo 15 mesi, quando inizia il max processo io sono sorvegliato speciale e in quel periodo venne arrestato pure mio padre e a fare da capo-mandamento, cioe` reggente di fatto, è Di-Maggio Baldassare fino all'89, dall'86 all '89. Quindi dall'89 in poi inizio io. DOMANDA - Quindi sino al 29 settembre del 1984 lei e` soldato semplice? RISPOSTA - Sì , con questo privilegio. DOMANDA - Di essere il figlio di Bernardo Brusca? RISPOSTA - E figlioccio di Salvatore Riina. DOMANDA - Rispetto a Riina cosa ha detto, non ho sentito? RISPOSTA - Figlioccio di Salvatore Riina. DOMANDA - Figlioccio che significa, che era stato...? RISPOSTA - Io sono stato combinato da Salvatore Riina. DOMANDA - Quali erano i suoi rapporti con suo padre, cioè dal punto di vista delle vicende di Cosa-nostra, che tipo di rapporto lei aveva con suo padre, cioe` puo padre le raccontava episodi oppure è una persona riservata, per cui tutto quello che lei sa lo sa soltanto se lo sa direttamente, voglio sapere le sue informazioni le provengono dalla conoscenza diretta di fatti, oppure ci sono cose che lei ha saputo tramite suo padre? RISPOSTA - Allora quando le ho detto fino ad ora è solo a mia conoscenza diretta. Qualcosa di mio padre, in quanto mio padre è una persona molto riservata e qualche cosa di piu` da Salvatore Riina. Però anche Salvatore Riina è pure una persona molto riservata. DOMANDA - Lei dell'omicidio del giornalista catanese Giuseppe Fava sa qualcosa ? RISPOSTA - So che e` stato ucciso, pero` non so per quale motivo e per quali problemi. DOMANDA - Sa che e` stato ucciso da chi? RISPOSTA - So che e` stato ucciso dai catanesi, dal gruppo Santapaola, però non so chi. DOMANDA - Il fatto che sia stato ucciso dai catanesi, anche se lei non sa il perchè, come fa a saperlo? RISPOSTA - Cosi` parlando, se non ricordo male, tra mio padre e Salvatore Riina, si parlava che loro avrebbero fatto questo omicidio, pero` ripeto discorsi cosi` molto vaghi. DOMANDA - Ha avuto modo di commentare questa vicenda con personaggi catanesi? RISPOSTA - Guardi non mi ricordo preciso, penso di no. DOMANDA - Quando e` stato sentito il 4 marzo dai Pubblici Ministeri a proposito dell' omicidio Fava, lei in effetti ha detto:"sì, sono stati i catanesi". Quando pero` le e` stato chiesto:" come fa a saperlo", lei ha risposto:" per tranquillita`, perche` di solito quando c'era qualcosa che loro non sapevano, la chiedevano o facevano sapere, non sappiamo di questo fatto e lo ricerchiamo". Allora il Pubblico Ministero dice:" cioe` lei lo desume dal fatto che hanno chiesto a voi chi fosse", risponde:" sì, e poi anche perche` io in quel periodo, a parte che sono stato arrestato e poi sorvegliato speciale, non avevo contatti diretti, cioe` potere sapere specifico, ma non li vedevo preoccupati piu` di tanto". Poi ha spiegato che in effetti era stato arrestato alla fine dell'84 e lei aggiunge:" i rapporti con i catanesi, cioè con Santapaola", pagina 30, "sono stati direttamente con Salvatore Riina o un fatto autonomo, perche` non c'era bisogno di passare da Salvatore Riina per commettere l'omicidio, loro solo avrebbero creato allarme se era una cosa che non sapevo". E fa l'esempio invece di altri episodi per i quali i catanesi si sono informati. Aggiunge pagina 32, a una domanda del Pubblico Ministero che riassumeva quello che lei aveva detto poco prima, il Pubblico Ministero dice:" la deduzione che lei fa per l'omicidio Fava, se se ne siano occupati i catanesi la fa per il fatto che i catanesi non si sono interessati di avere notizie da voi " e lei risponde:" completamente, tranquillamente, in quel periodo essendo che loro non hanno chiesto nessuna cosa, perche` di solito quando c'e` qualcosa che non se ne sa parlare, subito comincia a girare la voce per sapere qualche notizia, chiunque sapesse qualche notizia, di farla sapere. Siccome in quel periodo mio padre era libero, Riina era libero, puo` darsi che magari loro sapevano qualche cosa, non è che per forza io dovevo sapere qualche cosa, cioe` magari l'hanno stabilito loro in qualche incontro avvenuto con loro, io ero soltanto un soldato semplice. Sì, ero figlio di Bernardo Brusca, ero figlioccio di Salvatore Riina, andavo a Catania per qualche appuntamento e per qualche notizia". Quindi sostanzialmente da queste dichiarazioni che lei ha fatto il 4 marzo, sembrerebbe che lei abbia indicato i mandanti, o comunque le responsabilità dei catanesi, per il fatto che nessuno dei catanesi con cui voi avevate rapporti, chiedeva notizie su questo omicidio e addirittura le persone con cui parlavate, erano persone che erano completamente tranquille, a differenza di quello che nei tempi successivi è successo, per altri omicidi per i quali i catanesi si sono informati. Dal che sembrerebbe che lei faccia la deduzione , che siccome all'epoca nessuno ha chiesto dell'omicidio Fava, tutti erano tranquilli, poi aggiunge:" mio padre era libero, Riina era libero, puo` darsi che lo hanno stabilito loro in qualche incontro". Oggi, invece, ci ha detto qualcosa in piu`, sia pure tra non ricordo, cioe` ha fatto riferimento anche al fatto che forse ne ha parlato con suo padre o con Riina. Vorrei capire, anche per stabilire la verità dei fatti, come sono andate le cose e quali sono complessivamente, di fronte queste contestazioni che io le ho fatte, quali sono i suoi ricordi su questo omicidio? RISPOSTA - Io forse mi sono espresso un po` male, io le voglio confermare quello che poi abbiamo ripreso nella seconda parte, cioè quando sono stato pi- chiaro, quando sono stato interrogato, poi lei ha chiesto per essere piu` chiaro e le ho fatto la seconda ricostruzione. DOMANDA - Cioè? RISPOSTA - Cioe` io mi riferivo a questo, cioè essendo che quando di solito succede un omicidio importante e non si sa nulla, bene o male o da parte nostra o da parte sua, si chiede, se ne sa parlare o non se ne sa parlare, dice:" no, è cosa nostra, non e` cosa nostra". Siccome vedevo che non si lamentava nessuno, nessuno cercava questo fatto e una volta che nessuno ti cerca chi sia questo omicidio, per me, la mia deduzione che sono siano stati loro. Ma essendo che in quel periodo mio padre e Salvatore Riina erano presenti, erano liberi e facevano cioe` da capo provincia uno e l' altro erano sempre insieme, per me una volta che erano tranquilli loro, per me come se la cosa era perfetta, cioe` se erano tranquilli loro io non mi creavo nessun problema . DOMANDA - Ma in sostanza lei ha avuto modo di parlare, questo è il punto nuovo che oggi ha detto, lei ha detto tra io non ricordo, "forse ne ho parlato". Ne ha parlato o non ne ha parlato con suo padre, con Riina , questo voglio sapere ? RISPOSTA - Ma se ne ho parlato forse cosi` molto vagamente, non sono sicuro in un punto specifico, quando ho un punto specifico le dico:" guardi e` cosi` ". FINE INTERVENTO DEL PUBBLICO MINISTERO DOTT. BERTONE INTERVENTO DEL PUBBLICO MINISTERO DOTT. MARINO DOMANDA - Lei ha fatto riferimento nel corso del suo esame a piu` personaggi catanesi, della famiglia di Catania, con i quali si era incontrati. A me occorre ricostruire i tempi in cui sono avvenuti questi incontri. Lei ha menzionato tra gli altri, Enzo Aiello ed Eugenio Galea? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Ricorda il periodo in cui ha iniziato a incontrarsi con queste persone? RISPOSTA - Io Enzo Aiello lo conosco da molto tempo, prima che lui divenisse uomo d'onore. Poi so, è diventato uomo d'onore ed lo cominciai a frequentare ancora di pi-. DOMANDA - Mi interessa il periodo? RISPOSTA - Il periodo dobbiamo partire dagli anni 80 in poi, 81, 82, 83, precisamente quando Angelo Sina aveva a Catania la cantina Sigonella. DOMANDA - Ma siamo agli inizi degli anni 80, per quanto riguarda Enzo Aiello a metà o alla fine degli anni 80 approssimativamente? RISPOSTA - No, con Enzo Aiello siamo credo a metà degli anni 80. DOMANDA - Eugenio Galea? RISPOSTA - Credo nello stesso periodo. DOMANDA - Gli incontri con Galea ed Aiello, fino a che periodo li ha avuti lei? RISPOSTA - Con Aiello e Galea prima che i due, prima Aiello e poi Galea, prima che venissero arrestati. DOMANDA - Cioe` riesce a ricordare pi- o meno il periodo? RISPOSTA - Dunque l'ultimo incontro, uno degli ultimi incontri avvenuti con Galea, è avvenuto credo a metà 93, inizio 94 . DOMANDA - Dove e` avvenuto? RISPOSTA - A Lascari, nella provincia di Palermo. DOMANDA - Lei il Galea dove lo incontrava solitamente, nella zona del palermitano o nella zona del catanese? RISPOSTA - Sia a Catania, quando io andavo a Catania e a Palermo quando lui veniva a Palermo. DOMANDA - Con che frequenza avvenivano questi incontri con Galea? RISPOSTA - Settimanale, quindici giorni, otto giorni. DOMANDA - Qual era il ruolo del Galea? RISPOSTA - Il ruolo del Galea era portavoce dei catanesi, cioè portavoce nel senso che per tutto quello che serviva per Cosa-nostra, o per Palermo o per Catania, lui era uno che svolgeva questa attivita`. DOMANDA - Lei sa se anche altri hanno ricoperto quel ruolo per quanto riguarda Catania? RISPOSTA - Insieme a Galea c'era Enzo Aiello, dopo l'arresto di questi due ci fu Alfio Fichera. E dopo Alfio Fichera, Aurelio Quattroluni, assieme ad un certo Franco che non so il nome chi e` e chi non e` e Francesco La-Rocca. DOMANDA - Quindi Francesco La-Rocca unitamente al Quattroluni? RISPOSTA - Sì, Francesco La-Rocca insieme a Quattroluni e una volta insieme a Eugenio Galea, e poi venivano Francesco La-Rocca e Quattroluni. DOMANDA - Ha menzionato Alfio Fichera, lei Alfio Fichera quando l'ha conosciuto esattamente? RISPOSTA - Dunque dopo l'arresto... l'ho conosciuto prima dell'arresto del Galea, nel periodo 94, 95, 93, 94, a questo periodo, possiamo andarlo a collocare precisamente... DOMANDA - Si sforzi essere un po` pi- preciso Brusca se puo`, se no dica...? RISPOSTA - Do un dato preciso, a Catania ci sono state le votazioni, non so se regionali, provinciali e si è votato per Sicilia-libera e loro si sono interessati per fare votare questo movimento. E in questo periodo, prima e dopo ci siamo incontrati con Alfio Fichera. DOMANDA - E l' ha conosciuto allora in quella occasione l' Alfio Fichera? RISPOSTA - No, e in quel periodo ci incontravamo, l'ho conosciuto prima, però in quella occasione era il punto cruciale che noi ci vedevamo ogni settimana, 15 giorni, 20 giorni. DOMANDA - E cos'era questo movimento, Sicilia-libera? RISPOSTA - Sicilia-libera sì, è un movimento politico, che è stato costituito a Palermo con ramificazione anche a Catania. DOMANDA - E qual era la finalità di votare, sopportare questo movimento, cioè perche` voi avevate preso questa decisione ? RISPOSTA - Si era pensato di, cioè io direttamente no, poi ho scoperto che era tutto un bluff, però in quel periodo si pensava di potere costituire un partito per avere degli agevolamenti, cioè sostituire con il filone della Democrazia-Cristiana, cioè avere un partito per conto nostro, come si suol dire. DOMANDA - Lei lo ricorda Fichera Alfio com'è fisicamente? RISPOSTA - Sì, alto 1.70, 1.72, 1.73, ma c'è un particolare, ha un problema agli occhi. DOMANDA - Lei ha mai sentito nominare l'ispettore della polizia di stato Giovanni Lizzio? RISPOSTA - Sì, posso specificare quanto ha dichiarato. DOMANDA - Ecco, che cosa sa? RISPOSTA - Allora il riferimento di poco fa, cioe` del giornalista Fava, cioè quando si sa e quando non si sa un fatto, o si chiede o non si chiede, in quel periodo io mi incontravo con Eugenio Galea, al che` a Catania succede questo omicidio. Però dobbiamo ritornare un pochettino indietro per essere molto piu` chiari. A Palermo erano successe le stragi, quanto meno l' omicidio Lima e la strage di Falcone . Alchè Eugenio Galea capisce che bene o male eravamo noi, in quanto io mi servivo di Pietro Rampulla, una persona che anche se è nel mandamento della provincia di Palermo, pero` era vicino ai catanesi e io quando avevo bisogno di Pietro Rampulla mi rivolgevo a loro per avere dei contatti. Infatti era successo pure l' omicidio Lima, nel frattempo la strage di Capaci, loro capiscono che noi palermitani ci stiamo muovendo. Dopo di che loro dice:"ma noi siamo a disposizione, noi vogliamo fare pure qualche cosa", alchè gli dico:" ma scusa, se voi avete dei problemi o avete delle cose da fare, muovetevi, perche` non vi levate qualche spina per i fatti vostri, se l'avete". Alchè dopo tempo, sempre ripeto prima o dopo la strage di Borsellino, vedendomi con Enzo Galea... DOMANDA - Con chi? RISPOSTA - Mi incontro con Eugenio Galea e mi dice:" sai, si parlava di questo fatto, ne sapete"," sì, siamo stati noi", pero` non mi dice chi e` stato, chi non e` stato. DOMANDA - Quale fatto, se puo` ripetere di volta in volta...? RISPOSTA - L'uccisione dell' ispettore Lizzio, mi dice che erano stati loro per i motivi che questo qua andava in giro per Catania con una valigetta piena di soldi alla ricerca di Benedetto Santapaola- DOMANDA - In quel periodo lei ricorda se il Galea fosse libero oppure ricercato dalle forze di polizia? RISPOSTA - Per quello che mi risulta era libero. DOMANDA - Quindi riesce a collocare l'anno esatto in cui avvenne questo discorso? RISPOSTA - Ma credo luglio, giugno 92, dopo la strage di Capaci. DOMANDA - Le disse il Galea chi erano stati, chi si era occupato materialmente dell'omicidio? RISPOSTA - No, non siamo mai scesi in particolari. DOMANDA - Il luogo dove avvenne questo discorso, forse lei l'ha precisato in qualche modo, se lo puo` ribadire? RISPOSTA - Ad Altofonte, nella casa di Mario Santo Di-Matteo. DOMANDA - A casa di? RISPOSTA - Mario Santo Di-Matteo, il collaborante. DOMANDA - E il Di-Matteo ebbe a sentire questo discorso? RISPOSTA - No. DOMANDA - Come mai? RISPOSTA - Un discorso delicato, lo facevo solo io, ci mettevamo da parte ed eravamo solo io e lui. L'avv. Calì: scusi Presidente, non ho avuto modo di capire bene ciò che ha risposto il dichiarante, la prego se puo` invitare il dichiarante a scandire lentamente le parole affinchè siano comprensibili, grazie. Il Presidente: sì, non so se ha sentito il signor Brusca la richiesta dell'avvocato? RISPOSTA - Sì, e quale si riferisce? INTERVENTO DEL P.M. DOTT. MARINO DOMANDA - L'ultima risposta che ha dato? RISPOSTA - Eravamo a casa di Mario Santo Di-Matteo e non abbiamo parlato alla presenza del collaborante. DOMANDA - Quindi il discorso avvenne tra lei e Galea o c'era qualcun altro in grado di sentire ? RISPOSTA - Precisamente. DOMANDA - Precisamente quindi non c'era nessun altro, per intenderci? RISPOSTA - No, c'erano altre persone, pero` in quel momento parlavamo io e ... DOMANDA - E in grado di sentire. Lei ha fatto riferimento a un discorso relativo ai soldi, cosa aveva detto per quanto riguarda l'ispettore Lizzio? RISPOSTA - Che in quel momento per sfregio, cioe` l'ispettore Lizzio siccome andava in giro con una borsetta, una 24 ore piena di soldi, alla ricerca di latitanti, in particolar modo di Nitto Santapaola, per sfregio poi gli hanno buttato nella macchina le mille lire, due mila lire, cioè il significato per dire chi volesse fare questa attività, che non lo facesse piu`. DOMANDA - E questo glielo preciso` il Galea? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Come nacque il discorso su questo particolare, siccome lei diceva poc'anzi sulle modalita` o comunque non si scendeva nei particolari, come nacque poi questo discorso sul denaro gettato in occasione dell'omicidio? RISPOSTA - Perche` ne parlo` la Tv e si commentò su questo particolare. DOMANDA - La Tv ne parlo` quanto tempo prima? RISPOSTA - Ma era successo l'omicidio... DOMANDA - Mi faccia capire Brusca, era una discorso che fece lei, una domanda che feci lei perche` senti` alla Tv, oppure fu un discorso che fece autonomamente il Galea su questo particolare, mi sono spiegato? RISPOSTA - Non mi ricordo cioe` se ho iniziato lui o ha cominciato lui, ma è nato spontaneamente questo fatto. DOMANDA - E di questa vicenda dell'ispettore Lizzio ha avuto modo di parlarne anche in altre occasioni? RISPOSTA - Credo di sì, pero` non mi ricordo, ne ho parlato in altre occasioni, pero` non mi ricordo in quale procedimento e mi premunivo di parlarne poi quando arrivavo alla strage di Capaci. DOMANDA - Non le avevo fatto la domanda per sapere se ne aveva parlato in altro procedimento, ma se ne ha parlato in altre occasioni sempre nell'ambito della struttura organizzativa, cioe` prima di collaborare chiaramente? RISPOSTA - Che io ricordi no. DOMANDA - Lei ha fatto riferimento ad Alfio Fichera. Oltre che per la vicenda del movimento Sicilia-libera, ricorda altri argomenti trattati con il Fichera Alfio? RISPOSTA - Argomenti in particolari c'erano ripeto, dall'aggiustamento di qualche cosa, mettere le imprese apposto. Ma in particolar modo c'era che questa attività era cominciata da Eugenio Galea , insieme ad Aiello e poi portata da Fichera avanti, per riscuotere il pizzo della Ferrera, non mi ricordo il nome in questo momento, quelli che sono stati uccise i due responsabili. DOMANDA - Di dove erano questi due responsabili uccisi? RISPOSTA - I due dell' attivita`, La-Ferrera, la Ferrera ed erano state uccise due persone che erano responsabile della ditta, dell' impresa, cioè dello stabilimento... DOMANDA - E questo discorso del pizzo che cosa ricordava esattamente ? RISPOSTA - Riguardava che loro riscuotevano, non mi ricordo se 200 milioni l'anno o 20 milioni al mese, comunque c'era una buona cifra che loro dovevano incassare e che non riuscivano a riscuotere. DOMANDA - Quindi questa Ferriera era controllata da chi esattamente, da quale famiglia? RISPOSTA - Da Cosa-nostra e da Santapaola. DOMANDA - E il pizzo quindi lo pagavano a chi? RISPOSTA - Lo pagavano, loro lo volevano riscuotere, cioè lo pagavano a Giuseppe Piddo Madonia, cioè al gruppo di Giuseppe Piddu Madonia. Poi dopo l'arresto di costui, non so chi lo riscuoteva, ma nell'ultimo periodo lo riscuoteva il cugino, che questo poi e` stato ucciso, nel 96, che non mi ricordo in questo momento il nome. DOMANDA - Lo riscuoteva quindi il cugino e quando lo riscuote il pizzo, se ho compreso bene, la famiglia di Catania? RISPOSTA - Lo riscuoteva fino all'arresto di Giuseppe Piddo Madonia lo riscuotevano, tramite Giuseppe Piddu Madonia. Poi quando incomincio` a riscuotere il pizzo il cugino, Ilarda, quando cominciò a riscuotere il pizzo, i catanesi non hanno visto piu` una lira e quindi i catanesi cercavano di potere riavere questi soldi, tramite noi. E noi potevamo intervenire tramite Bernando Provenzano, in quanto Bernardo Provenzano molto amico o responsabile del nisseno, di potere influire su questa persona per riavere questi soldi. DOMANDA - E come che spettava, ecco se l'estorsione era stata fatta e comunque il pizzo veniva riscosso da Madonia e da uomini della sua famiglia, come è che i catanesi avevano pretese sui soldi di questa attività estorsiva? RISPOSTA - Lo stabilimento apparteneva alla famiglia di Catania, cioe` era controllata dai Santapaola. DOMANDA - Puo` ripetere cosa ha detto ultimamente? RISPOSTA - Lo stabilimento era sotto controllo dei Santapaola, cioè apparteneva alla famiglia di Catania. DOMANDA - Le chiedevo come mai il pizzo lo riscuoteva Madonia quindi o chi per lui? RISPOSTA - Perche` il contatto, l'amicizia o la conoscenza ce l'aveva Giuseppe Pippo Madonia o chi per lui, con questi responsabili dell'acciaieria Megara. DOMANDA - E il discorso con Fichera Alfio, che è il punto di partenza di questa vicenda che ha riferito, a che cosa teneva esattamente? RISPOSTA - Come ho detto questo, cioè di potere riscuotere questo pizzo. Cioè siccome noi, loro non avevano contatti con Bernardo Provenzano, l'avevano con con me e con Leoluca Bagarella. Noi dovevamo parlare con Bernardo Provenzano, Bernardo Provenzano interveniva sul cugino di Madonia e quindi di potere intervenire per riscuotere, per riavere questi soldi e farli avere ai catanesi. DOMANDA - Il cugino del Madonia, l' Ilardo che poi ha menzionato, lei sa per quale ragione e` stato ucciso? RISPOSTA - Di preciso non glielo so dire, so che aveva dei comportamenti strani, pero` particolari non glielo so dire, questo poteva essere uno dei particolari. DOMANDA - Lei sa chi l'ha ucciso ? RISPOSTA - Chi l'ha ucciso non glielo so dire, pero` capisco che sia venuto dal carcere di Bicocca il mandato, pero` chi l'ha ucciso non glielo so dire. DOMANDA - Come sa che il mandato veniva dal carcere di Bicocca? RISPOSTA - Perche` incontrandomi con... una delle tante volte con Aurelio Quattroluni, gli era stato detto di commettere questo omicidio e lui non capiva come mai si doveva uccidere questa persona. Alchè io gli dico:" aspetta che cerco di informarmi" , con Bernardo Provenzano se era vero, se non era vero, che stava succedendo. Ma nel frattempo poi io vengo arrestato, poi ho sentito che l' hanno ucciso. DOMANDA - Ai tempi dei suoi incontri con il Quattroluni, chi erano i referenti della famiglia catanese di Cosa-nostra per quanto è a sua conoscenza? RISPOSTA - I riferenti erano il fratello di Mangione, credo Giuseppe o Pippo, non so come si chiama, quello che è stato arrestato ultimamente e un certo Zuccaro, che non so chi sia, cognato di Vincenzo Santapaola, che questo non conosco neanche, nè l'uno e nè l'altro. DOMANDA - E' cognato di Enzo Santapaola ha detto? RISPOSTA - Enzo Santapaola, credo figlio di Salvatore Santapaola. DOMANDA - Lei ha mai sentito parlare o ha avuto notizie in merito all'attentato e all'incendio di Città-Mercato? RISPOSTA - Sì, in maniera generica ho saputo che a compiere, a organizzare questo attentato è stato un certo Squillaci detto mattiddina. DOMANDA - Il cognome come l'ha ricordato, come lo ricorda il cognome di Squillaci detto mattiddina? RISPOSTA - Perche` come al solito io faccio punti di riferimento a persone note. Siccome Schillaci è il giocatore famoso, non l'ho dimenticato, solo che c'è quando me lo ricordo e quando... ho momenti di vuoti, però poi me li ricordo. Mattiddina è perchè c'era un soprannome un pò particolare. DOMANDA - Lei ricorda se quando è stato sentito dai P.M. di Catania ricordò subito questo cognome? RISPOSTA - No, non gliel'ho fatto subito perche` avevo difficoltà di ricordi. DOMANDA - E qual era stato il riferimento per indicare questa persona lo ricorda? RISPOSTA - Perche` era stato fermato già, era stato indicato dalle autorità di competenza, non so se i carabinieri, polizia e lui aveva mandato il padre, aveva fatto una sceneggiata in maniera da scolparsi dal fatto. DOMANDA - A chi appartiene o apparteneva Città-Mercato lei lo sa? RISPOSTA - Guardi credo a questo Squillaci, però non so poi la famiglia di Catania come è combinata. DOMANDA - Città-Mercato parlo io? RISPOSTA - Al gruppo Agnelli, Fiat, a questo di qua. DOMANDA - E la ragione per cui venne compiuto questo attentato la conosce? RISPOSTA - Per il pizzo, per la tangente. DOMANDA - Lei conosce qualche altro particolare sulle modalità esecutive, su eventuali altri responsabili per questo attentato? RISPOSTA - No, so che sono stati, sempre così a livello di commento, siccome si parlò di questo fatto molto eclatante, che organizzò una cosa a basso raggio, con un pò di persone, ragazzini, ragazzi, non so a che livello e si faceva l'alloggio a queste persone, perche` aveva portato a termine questo fatto cosi` eclatante. DOMANDA - Lei ha detto chi le disse queste cose sull' autore dell'attentato? RISPOSTA - Sempre Eugenio Galea . DOMANDA - Il luogo dove avvenne questo discorso lo ricorda e se eventualmente vi fossero altre persone presenti? RISPOSTA - Guardi non ricordo se fu a Catania o a Palermo, ma ambedue le parti e` successo e non ricordo se c'erano altre persone presenti, però io e lui sicuramente. DOMANDA - Dell' attentato alla Standa di Catania lei ha qualche notizia? RISPOSTA - Sempre cosi` generiche, ci sono stati sempre i catanesi per riscuotere il pizzo. DOMANDA - Ecco, e le notizie su questo attentato da chi le provengono? RISPOSTA - L'unica fonte per me era Eugenio Galea o Enzo Aiello, o uno o l'altro. DOMANDA - Ricorda l'occasione come si ebbe a parlare sia di questo attentato che di quello che riguardava Città-Mercato, cioè perchè si fece questo discorso? RISPOSTA - Si parlava siccome in occasione che succedevano questi fatti, bene o male la televisione ne parlava, poi noi ci vedevamo e si commentava. E lui mi diceva:" siamo stati noi, non siamo stati noi", che lui quanto meno ne sapeva parlare, però poi a quale famiglia, a quale gruppo apparteneva non glielo so dire. DOMANDA - La Standa a chi si apparteneva? RISPOSTA - La Standa apparteneva a Berlusconi, Fininvest, non so a chi appartiene. DOMANDA - Voi nella zona del palermitano avete mai compiuto attentati nei confronti di filiali Standa o di affiliati Standa? RISPOSTA - No Standa quello ricordo io in particolar modo no, però la Sigros e poi Città-Mercato pagavano il pizzo, senza bisogno di fargli danno. DOMANDA - Cioè pagavano il pizzo chi Standa e Città-Mercato? RISPOSTA - Prima Sigros, quando era Sigros, poi diventò Città-Mercato e continuarono a pagare il pizzo regolarmente. DOMANDA - Questo dove, nel palermitano? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - E la Standa? RISPOSTA - La Standa in particolare non glielo so dire, ma credo se c'erano del punti grossi credo anche di sì, però in questo momento di punti specifici non glielo so dire. DOMANDA - E chi è che curava questo discorso per la zona di Palermo ? RISPOSTA - Ma ognuno ha il suo mandamento, cioè in quell' occasione c'era la Città-Mercato e prima Sigros, Sma, cioè i punti di rivendita Sma, la famiglia di San-Lorenzo. DOMANDA - Per quanto riguarda lei, se n'è occupato mai direttamente di queste vicende per quanto riguardava il suo territorio di competenza? RISPOSTA - No, il mio territorio di competenza non ho avuto mai di questi problemi . DOMANDA - Cioè nel mandamento di San-Giuseppe-Iato? RISPOSTA - No, non c'e` stato mai un problema di Standa, Sigros, mai. DOMANDA - Cioè nel senso che non pagavano o non c'erano neanche le filiali, le sedi? RISPOSTA - No c'era credo una filiale nel paese di Piano-Albanesi, ma siccome andava male, infatti poi è fallita, chi erano i responsabili, non tutta la Standa, ma quella filiale, neanche ci siamo preoccupati piu` di tanto a chiedere il pizzo. DOMANDA - Il settore, se possiamo definirlo così economico, per quanto riguardava le famiglie del palermitano, chi lo curava principalmente ? RISPOSTA - Guardi le famiglie del palermitano, principalmente con fattori molto generali era il capo-provincia nella qualità di Salvatore Riina, ma poi ognuno per il suo mandamento . DOMANDA - Lei ha menzionato un luogo vicino Sigonella, se non sbaglio? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - A chi si apparteneva? RISPOSTA - Ad Angelo Sino. DOMANDA - Qual era il ruolo di Angelo Sino nell'ambito di Cosa-nostra? RISPOSTA - Una persona normale, non è uomo d'onore, una persona molto vicina, disponibile a noi e alla famiglia di Catania, Caltanissetta, a tutte le nostre conoscenze, lo mettevamo a disposizioni per motivi di appalti pubblici, anche se lui aveva la sua conoscenza personale. DOMANDA - Angelo Sino aveva qualche soprannome? RISPOSTA - Bronson, per motivi che correva con la macchina, cioè era un rallista. DOMANDA - Lei ha conosciuto Legnaro Ilario? RISPOSTA - Sì, al carcere di Busto-Arsizio. DOMANDA - Chi era questa persona ? RISPOSTA - Credo responsabili di casinò, aveva a che fare con problemi di casinò, quando lui è stato arrestato è stato arrestato per questi motivi. DOMANDA - Lei sa con chi avesse rapporti di Cosa-nostra , se ne aveva chiaramente il Legnaro? RISPOSTA - Con Nitto Santapaola. DOMANDA - Questo come lo sa? RISPOSTA - Perche` parlando, essendo in cella con Ilario Legnaro, mi diceva che aveva problemi di casinò in quanto Nitto Santapaola si stava mettendo di mezzo per aggiustargli qualche cosa, con altri proprietari di casinò, cosi` generico, non siamo scesi nello specifico. E dall'altro lato, che mi sto ricordando ora, dall'altro lato c'era Roberto Anea che era interessato per l'altro responsabile con cui il Legnaro aveva problemi di casinò. DOMANDA - Chi era l'altro, come si chiamava ? RISPOSTA - Salvatore Anea, chiamato Roberto. DOMANDA - Lei all'inizio del suo esame, parlando della notizia a sua disposizione per l'omicidio Fava ha fatto un discorso diciamo contrario perche` non si erano, non si era creato nessun allarme, nè c'erano state richieste particolari da parte dei catanesi per questo omicidio? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Vi sono stati omicidi invece per i quali ci fu un atteggiamento diverso dei catanesi, della famiglia di Catania intendo? RISPOSTA - Io ho detto nel caso dell' ispettore Lizzio, una serie di omicidi che loro.... DOMANDA - No, mi sembra che il caso dell'ispettore Lizzio era il caso in cui lei ha avuto notizie dal Galea, cosi` ha detto, no? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Io le chiedevo questo, vi sono stati omicidi per i quali i catanesi si informarono mai con voi per sapere notizie? RISPOSTA - Guardi capitava, non qualcosa di eccellente, ma capitava sempre parlare, ne sappiamo parlare, non ne sappiamo parlare, io non... DOMANDA - Le chiedevo per alcuni omicidi verificatesi nella zona di Catania, vi hanno mai chiesto informazioni o ne avete mai discusso con i catanesi perche` non erano a conoscenza delle modalità o delle ragioni di certi omicidi? RISPOSTA - Sì, per esempio nel caso dell' omicidio del responsabile della Megara, loro cercavano il responsabile in quanto non erano stati loro e loro cercavano di scoprire chi era stato. E se noi potevamo dare una mano di aiuto per quello che potevamo, se potevamo, e questo. Se ne parlava così, per dire:" non siamo stati noi, siamo alla ricerca di questo omicidio". DOMANDA - E di altri fatti? RISPOSTA - Poi un attimo solo ... DOMANDA - Altri omicidi, anche diciamo eccellenti per cosi` dire? RISPOSTA - Poi c'e` stato, come le ho detto a marzo, quello della moglie della buonanima di Santapaola, che subito noi, cioè quando mi sono incontrato con Aurelio Quattroluni, subito hanno chiesto:" ma com'è questo fatto". Subito si pensò o collaboranti o forze di stato o qualche avversario, ma l' abbiamo subito esclusa questa ipotesi e subito abbiamo puntato il dito contro qualche collaborante. Siccome qualche nome me l'ha fatto, ma siccome si parla sempre a pseudonimo, a soprannomi, io non mi ricordo il nome di chi è stato e questo quanto riguarda la moglie di Benedetto Santapaola. DOMANDA - E il discorso fu con Quattroluni? RISPOSTA - Sì con Quattroluni. Stessa cosa avvenne per l'uccisione dell' avvocato Famà, che Quattroluni, almeno lui non sapesse niente. Se poi altri lo sapessero non lo so, ma quanto meno lui o chi per lui non ne sapesse niente, ed era alla ricerca di chi poteva essere stato stato e sempre al solito, o collaboranti o gruppi che loro non controllavano. DOMANDA - Gruppi? RISPOSTA - Che loro non controllavano. DOMANDA - Ma per quanto riguarda l'omicidio della signora Minniti, l'omicidio dell'avv. Famà, vi sono state richieste di informazioni precise da parte del Quattroluni nei vostri confronti, oppure fu un discorso che fu fatto per cercare di approfondire gli argomenti? RISPOSTA - No, fu un discorso fatto da parte mia nei confronti del Quattroluni, in quanto in quel periodo già Palermo era un pò alla deriva come capo-mandamento e siccome io ho avuto un punto di riferimento con i catanesi, si cercò di sapere come era la verità, specialmente con due fatti così importanti, cercare di sapere come mai. Primo per la moglie di Benedetto Santapaola e poi quello dell'avv. Famà, cioè è un discorso avvenuto tra me e il Quattroluni. DOMANDA - Era presente qualcun altro in quell'occasione? RISPOSTA - No, tra me e Quattroluni e basta. DOMANDA - Lei il Quattroluni fino a quando l'ha visto? RISPOSTA - Ma l'ho visto una settimana, 10, 15, 20 giorni prima che io venissi arrestato. DOMANDA - Può ripetere la data del suo arresto? RISPOSTA - 20 maggio 96 . FINE INTERVENTO DEL P.M. DOTT. MARINO INTERVENTO DEL P.M. DOTT. BERTONE DOMANDA - Nell'epoca precedente al suo arresto del settembre dell'84, quindi diciamo negli anni 83, 84? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Con quali dei catanesi Palermo aveva rapporti, c'era qualcuno dei catanesi che veniva a trovarvi, o voi andavate a trovare? In quel periodo, 83, 84 ? RISPOSTA - I rapporti erano con Benedetto Santapaola, con il Mangion, con questo gruppo, però... DOMANDA - Mangion? RISPOSTA - Pippo Mangion, non quello arresto l'ultimo, il primo. DOMANDA - Il primo come si chiama? RISPOSTA - Quello inquisito per l'omicidio del sindaco di Castelvetrano. DOMANDA - Come avvenivano, questi rapporti come si svolgevano? RISPOSTA - O avevano appuntamenti, si cercavano altri appuntamenti con i palermitani, cioè i riferenti di Salvatore Riina, mio padre e compagnia, o noi quando avevamo di bisogno, andavamo a Catania, e per un periodo tramite anche Carmelino Colletti... DOMANDA - Tramite? RISPOSTA - Carmelino Colletti, allora il rappresentante della famiglia di Agrigento, capo mandamento, rappresentante di provincia... DOMANDA - Di quale provincia? RISPOSTA - Agrigento. DOMANDA - E gli incontri avvenivano direttamente con Santapaola Mangion o avvenivano tramite persone, cioè come avvenivano questi incontri? RISPOSTA - Si chiedeva l'appuntamento e avvenivano direttamente. DOMANDA - Cioè direttamente significa Riina con Santapaola? RISPOSTA - Sì perfettamente, sì. DOMANDA - Lei ha conosciuto Giuseppe Pulvirenti ? RISPOSTA - No. DOMANDA - Ne ha sentito parlare? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Sa qualche soprannome e quando ne ha sentito parlare? RISPOSTA - So che gli dicono il malpassotu, ne ho sentito parlare mi sembra da Eugenio Galea, in occasione quando poi si parlò, cioè già a Palermo era avvenuta la strage di Borsellino e via D'Amelio, si parlava di fare qualche cosa, e cosi` parlando:"ci sarebbe da uccidere questo Costanzo". Alchè si è venuto a sapere, non mi ricordo come, che il Pulvirenti aveva la possibilita` di potere uccidere il Maurizio Costanzo, il giornalista. E da questi discorsi poi li ha curati, li ho fatti curare ad Antonio Gioè, tanto è vero che lo mandai a Catania per andare a vedere bene come loro erano in condizioni di potere eseguire questo omicidio. In quell'occasione non trovai nessuno dei Santapaoliani credo, e ci sono rimasto un pochettino male, anche se Pulvirenti aveva la sua personalità, però volevo sempre qualche persona di famiglia di Santapaola. Però poi non se ne fece piu` niente, in quanto poi Gioè venne arrestato, e poi l'attentato al dott. Costanzo è avvenuto per altre persone. DOMANDA - Ma perche` Cosa-nostra ce l'aveva con Costanzo? RISPOSTA - Ce l'aveva in quanto faceva attività contro Cosa-nostra e per quello che riguarda i palermitani in particolari, in un trasmissione televisiva aveva detto che, si parlava di carcerati malati e non malati, e Francesco Madonia di Palermo soffriva di cancro , se ce l'ha o non ce l'ha questo non glielo so dire e Maurizio Costanzo ebbe a dire:" se non ce l'ha, che gli venisse". Piu` l'attività che portava contro Cosa-nostra, da qui scaturì, almeno per quanto riguarda i palermitani, l'odio nei confronti di Costanzo. DOMANDA - Ma questa attività Maurizio Costanzo come la svolgeva contro Cosa-Nostra? RISPOSTA - Facendo la trasmissione televisiva. DOMANDA - Lei ha ricordo specifico di chi aveva seguito questa trasmissione televisa e si era lamentalo del suo contenuto? RISPOSTA - Guardi, in questa trasmissione televisiva, io me la ricordo benissimo, c'erano altri personaggi. Io non so se i catanesi si riferiscono, cioè volevano fare per questo motivo o per altri. Però l'attività principale era quella che Costanzo portava avanti nei confronti di tutti. Per noi in particolare, dico noi parlermitani, in particolare era questo nei confronti del Madonia. Ma no quando ci andò la nuora, cioè la moglie di Aldo, ma bensì quando lui ebbe a dire se questo tumore non ce l'ha che gli venisse. O perlomeno era riferita alla malattia di Francesco Madonia, "uomo-d'onore" rappresentante della famiglia di Resuttano di Palermo. DOMANDA - Con riferimento all'omicidio Fava, lei ricorda quando ha appreso e come ha appreso della notizia della morte di Giuseppe Fava? RISPOSTA - Ma in un primo tempo dalla TV, giornali, tramite stampa, e poi i particolari, i dettagli che gli ho già detto prima. DOMANDA - Lei ha conosciuto Giovanni Bastone? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Chi è? RISPOSTA - "Uomo-d'onore" della famiglia di Mazzara. DOMANDA - Lei sa se ci sono rapporti di conoscenza tra il Bastone e qualche personaggio catanese? RISPOSTA - Sì, con il Bastone con Santapaola e in particolar modo nell'ultimo periodo con il Mazzei Santo. DOMANDA - Questi rapporti da che cosa nascevano? RISPOSTA - Questi rapporti nascevano... DOMANDA - Con Mazzei in particolare. RISPOSTA - Con Mazzei in particolare nascevano in quanto i marsalesi e i mazzaresi avevano dei problemi con i marsalesi, riferendomi ad un certo Zicchitella ed altro, che questi se la facevano a Torino. E se il Mazzei, essendo pratico della zona, che si muoveva bene nella zona, se gli poteva dare una mano d'aiuto a catturare o a uccidere questo gruppo avversario. Io avevo un altro particolare in merito, non so se gliel'ho detto. DOMANDA - Quale? in merito a che cosa? RISPOSTA - Alla conoscenza i mazzaresi, marsalesi, Torino e Mazzei. DOMANDA - E qual è questo particolare? RISPOSTA - Che quando stavamo organizzando la strage di Capaci. DOMANDA - Se riguarda un altro processo non ci interessa. RISPOSTA - No, no, per riferimento era. DOMANDA - Cosa? RISPOSTA - Era in riferimento, nient'altro. Siamo ai primi di maggio, mentre stavamo pensando la strage, abbiamo organizzato con Enzo Sinagori, Andrea Lancitano e con Benedetto Capizzi e Franco Schettino di creare un punto di appoggio a Torino in quanto il Mazzei e il Sinagori ci si dovevano recare per, se avevano di bisogno, Franco Schettino mettersi a disposizione. DOMANDA - Lei conosce un tale Facella Salvatore? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Chi è? RISPOSTA - "Uomo-d'onore" di, credo, Larcano. DOMANDA - Lei sa se ha rapporti, ha avuto rapporti di frequentazione con personaggi catanesi? RISPOSTA - Sì, con il Mazzei e poi credo con Santapaola. Ma con il Mazzei particolare, con Santo Mazzei. DOMANDA - E questi rapporti da che cosa erano nati e da che epoca? RISPOSTA - Ma non so. Io l'ho conosciuto sia il Mazzei che il Facella nel '92. I rapporti come sono nati non glielo so dire. Ma si conoscevano, si sono conosciuti in carcere, in altri luoghi. Comunque i rapporti già loro li avevano con Bagarella, cioè si conoscevano tutti questi tre. DOMANDA - Lei sa se è stato arrestato, se è stato latitante questo soggetto? RISPOSTA - Questo qua so che... non so se era latitante o era in modi di precauzioni. E' stato per un periodo a Mazzara-del-Vallo e poi se ne è andato a Torino, poi è sceso, cioè andava, veniva. Si muoveva in maniera da latitante. Però non so se era effettivamente latitante o meno. Poi so che è stato arrestato. DOMANDA - Lei sa se è stato a Catania? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Questo come lo sa? RISPOSTA - Lo so perchè si commentava che il Facella andava a trovare il Santo Mazzei a Catania per inerenti sempre a questo problema dei marsalesi. DOMANDA - Lei ha parlato del processo Capaci. Io volevo sapere soltanto una cosa, lei è imputato nel processo per la strage di Capaci? RISPOSTA - Sì, sì, sono imputato. FINE INTERVENTO DEL P.M. DOTT. BERTONE Presidente: Prima del controesame volevo interpellare il signor Proglio per quanto riguarda la presenza nell'aula di altre persone. L'assistente di Cancelleria signor Proglio: Sono presenti due uomini della scorta. Presidente: In che numero? L'assistente di Cancelleria signor Proglio: Due. Presidente: Dovevo rettificare una cosa a verbale. Stamattina, prima dell'udienza, avevo dato la presenza dell'avvocato Fichera, e mi sbagliavo. L'avvocato Marchese volevo dire. A questo punto, su richiesta dei difensori, l'udienza viene sospesa per dieci minuti. Rientra la Corta in aula, si procede con il controesame del collaboratore di giustizia Brusca Giovanni. Si ristabilisce il collegamento in teleconferenza. INTERVENTO DELL'AVV. ATTANASIO DOMANDA - Signor Brusca, lei era imputato nel maxiprocesso 1 a Palermo? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - E' rimasto detenuto all'Ucciardone? RISPOSTA - No. DOMANDA - Mi dice dov'era detenuto? RISPOSTA - A Busto-Arsizio. DOMANDA - No, no. Dico, nel corso del processo dov'era detenuto? RISPOSTA - Nel corso del processo ero libero, sorvegliato speciale. Ero stato scarcerato. DOMANDA - E nel corso del processo ha partecipato a qualche udienza? RISPOSTA - Pi- di una. DOMANDA - Ha avuto quindi possibilità di vedere se vi erano anche imputati catanesi? RISPOSTA - Sì, ma non mi ricordo se c'erano imputati catanesi, cioè non mi ricordo tutti i miei compagni. DOMANDA - Senta, invece la sua detenzione in compagnia di Legnaro Ilario per quanto tempo è durata? RISPOSTA - Quasi nella stessa cella per due mesi, due mesi e mezzo, tre messi. Ma nello stesso braccio per tutta la durata della mia detenzione. DOMANDA - Cioè? RISPOSTA - Cinque mesi circa. DOMANDA - Sa qual era il reato di cui doveva rispondere Legnaro Ilario? RISPOSTA - Il reato specifico non lo so. Ma aveva questo problema, credo di associazione, cioè problema di casinò e cose varie. DOMANDA - Senta e sa se era anche il signor Santapaola era imputato in quel processo? RISPOSTA - No, non siamo scesi in particolare se era imputato. Però so che lui gli stava dando una mano d'aiuto nell'aggiustamento che i problemi che erano sorti in questo casinò. DOMANDA - Cioè non ho capito. Praticamente le parlò di questo... RISPOSTA - Io ho saputo che Santapaola gli aveva dato una mano d'aiuto nel risolvere i problemi del casinò prima dell'inchiesta giudiziaria. Poi se era imputato o meno non lo so. DOMANDA - Non sa neanche se fu assolto Santapaola? RISPOSTA - No, non so pi- niente. Da quando sono uscito dal carcere poi non so pi- niente di come sono andati i fatti. DOMANDA - Quindi le disse soltanto che aveva problemi senza dirle nulla. Lei è stato interrogato per questi fatti, cioè i rapporti fra "Cosa-Nostra" catanese e "Cosa-Nostra" palermitana il 4 marzo del '97. Esatto? RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Lei, però leggiamo negli atti, comunque nella sua deposizione, che lei ha iniziato a collaborare fin dal maggio del '96. RISPOSTA - Sì. DOMANDA - Lei di questi rapporti fra "Costa-Nostra" catanese e "Cosa-Nostra" palermitana ne ha già parlato nel '96? RISPOSTA - Aspetti. Dunque, io cominciai a parlare, cioè il 23 maggio iniziai con i colloqui investigativi. Ufficialmente il primo verbale investigativo, cioè facendo... il primo verbale è stato il 26 luglio. E poi ufficialmente cominciai il 10 di agosto. DOMANDA - Di questi problemi di rapporti fra "Cosa-Nostra" catanese e "Cosa-Nostra" palermitana nei precedenti interrogatori avuti in questi vari processi a Palermo lei ne parlò già oppure questa, il 4 marzo, era la prima volta? RISPOSTA - No. Ne ho parlato, credo, in qualche occasione prima e poi dopo man mano che si andavano chiarendo i fatti si specificava. Perchè ho raccontato altri fatti che non riguardavano catanesi. DOMANDA - All'incirca in quale periodo? agosto, settembre, ottobre? Se lo può ricordare. RISPOSTA - No. Guardi, nello specifico, nei rapporti tra i catanesi e i palermitano quasi erano... qualche volta li tiravo sempre in ballo. Però nello specifico poi dopo marzo per altri fatti. DOMANDA - Dopo marzo quando? adesso quindi. RISPOSTA - Sì. Però prima li ho sempre nominati. Però, ripeto, specifico no. Man mano che dipende cosa raccontavo, se c'era bisogno di tirare in ballo i catanesi li tiravo. DOMANDA - Quindi ne aveva già parlato anche prima? RISPOSTA - Sì. FINE INTERVENTO DELL'AVV. ATTANASIO INTERVENTO DELL'AVV. GIUFFRIDA DOMANDA - Lei poco fa, rispondendo al Pubblico Ministero, ha parlato di quella certa riunione nella quale ci sarebbe stato il battesimo di Mazzei etc. Ed ha detto che fra i presenti vi sarebbe stato anche il signor Aldo Ercolano. Mi sa dare una descrizione del signor Aldo Ercolano? RISPOSTA - Dunque, alto 1,75-1,74, alto, robusto, abbastanza atletico, senza occhiali, senza barba, quando l'ho conosciuto io. E quando l'ho conosciuto io capelli corti. E poi quando è stato arrestato a Desenzano-del-Garda. DOMANDA - Quando è stato arrestato? RISPOSTA - E' stato arrestato a Desenzano-del-Garda. DOMANDA - Mi dica una cosa, lei quando è stato sentito dai Pubblici Ministeri di Catania, dottore Bertone, nel verbale a cui abbiamo fatto riferimento, le sono stati mostrati degli album fotografici? RISPOSTA - Non ho capito la domanda, avvocato, mi scusi. DOMANDA - Quando è stato sentito in questo processo il 4 marzo del '97, le sono state mostrate degli alb